Linda, psicoterapeuta in crisi professionale, decide di intraprendere un viaggio in Puglia per ritrovare le sue origini. Otterrà molto di più: attraverso incontri posti sul crinale tra realtà e visione, l’avventura di Linda si trasforma in un viaggio nella mente, un’occasione per scoprire l’origine del dolore psichico e i modi per superarlo.
Le viene rivelato come la vera possibilità di curarsi consista nello sviluppo di un amore incondizionato nei confronti del proprio cervello, nella riscoperta dell’unità tra conscio e inconscio, tra ragione e sogno.
In una società che tende all’ipertrofia razionalista dimenticando il potere della fantasia, questa crescita spirituale di Linda rappresenta una vera rivoluzione. Tornata a casa, infatti, si prodigherà per diffondere la sua scoperta trasformandola in una rigorosa tecnica di riabilitazione psicoterapeutica: il successo è straordinario.
Il romanzo schiude al lettore un contagioso senso di rinascita, e lo fa chiamando in causa gli apporti delle neuroscienze e della fisica quantistica.
I personaggi, ponendosi quelle domande radicali troppo spesso dimenticate anche dalla letteratura cosiddetta “alta” (che spesso diventa letteratura di maniera), arrivano a chiedersi, ad esempio, cosa sia la mente, il perché del dolore, perché il cervello impieghi tanta energia nell’inconscio e solo una piccola percentuale nel conscio, cosa sia il vuoto… quest’ultimo, in particolare, sembra essere il vero nemico dell’umanità che cerca di rinascere.
Il senso di vuoto è ciò che tormenta sia Linda sia i suoi pazienti, almeno finché la psicoterapeuta, dopo aver dialogato in stato di visione con la sua guaina neuronale, non arriva ad apprendere l’amore.
Una lettura che suggeriamo a chi voglia approfondire il rapporto con se stesso, a chi crede che l’essere umano non sia solo un ingranaggio da oliare con psicofarmaci, bensì una creatura sensibile che ha bisogno di re-imparare ad ascoltarsi nel profondo.
Dott. Umberto Sereni